Ciro

Con lo pseudonimo di Ciro, Roberto Cipollone lega il suo fare arte al re persiano, noto anche per il suo rispetto nei confronti dei popoli a lui sottomessi. “È un nome che dice un po’ il mio atteggiamento: il rispetto verso il materiale che utilizzo, verso la sua storia, la sua carica estetica innata”.

“La Bottega di Ciro”, un laboratorio artistico di stampo medioevale, dove non sono in contrasto pittura, scultura, architettura, arte ed artigianato.

“Il materiale usato è una scelta chiara e ben orientata: è volutamente non di pregio. Il suo valore è nascosto. Io, cerco solo di far narrare all’oggetto quelle umili storie non ancora raccontate”.

Il materiale utilizzato per le sue composizioni è il più vario: legno, ferro, pietra, stoffa; comunque materiale di scarto, che egli considera più ricco di vita.

Il punto di partenza delle creazioni di Ciro è ciò che la natura e l’opera dell’uomo hanno creato. Egli cerca di cogliere e svelare ciò che l’oggetto è in sé, andando oltre la sua funzione originaria…

“L’eccezionalità sta nel quotidiano. Questo è un aspetto della bellezza”, dice Ciro.

L’ispirazione delle sue opere la trova negli oggetti scartati, perché gli oggetti scartati hanno la vocazione di trasformarsi in qualcos’altro… Proprio ad essi l’artista vuole dare continuità nel tempo, una volta che la loro utilità sembra scomparsa. Ciro, con delicatezza e tenerezza, vuole salvare le cose che altrimenti non avrebbero la capacità di resistere da sole all’impatto del consumo.

In vari oggetti scartati l’artista intravede le figure e di esse compone le sue opere. Come spiega: il fatto che siano consumate le avvicina molto alla sensibilità della povertà.

“Vorrei che il materiale da me usato avesse il valore del pane e dell’acqua per chi ha fame e sete. Sono le cose più semplici, le più buone, le più adatte – nella loro essenzialità – a soddisfare in pieno un’esigenza così autentica” (Ciro).

L’uomo che dona un’anima agli oggetti dismessi

Roberto Cipollone, in arte Ciro, nasce a Pescara subito dopo la guerra, in un periodo in cui la vita stava pian piano ripartendo, dove per la grande povertà i bambini dovevano crearsi da soli i propri giocattoli e i pescatori erano costretti ad arrangiarsi, fabbricando le vele delle proprie imbarcazioni con i teloni usurati di vecchi camion.

La Bottega di Ciro

Via Montelfi, 8
50064 – Loc. Loppiano
Incisa in Val d’Arno
Firenze – Italia
(+39) 055 8339703
info@labottegadiciro.it